Siamo lieti di annunciare che Hackability, la non profit impegnata nella realizzazione di soluzioni di design a impatto sociale per l’accessibilità, è stata inserita per la 4° volta consecutiva sull’ADI Design Index, la prestigiosa pubblicazione dell’Associazione per il Disegno Industriale che raccoglie ogni anno i migliori progetti di design italiani.
Ci uniamo alla meritata soddisfazione del team di Hackability per aver tagliato un nuovo traguardo con la selezione di ben due progetti a dimostrazione dell’efficacia dell’inclusive thinking che è anche l’elemento che si armonizza perfettamente con la mission associativa di ANS, che da anni approva, collabora e promuove proprio l’attività di Hackability.
Uno dei due progetti inseriti nell’ADI Design Index è “Sherlock”, realizzato dal gruppo milanese di Hackability composto da Francesco Rodighiero, Luisa Carnevale Baraglia, Alessio Crivelli, Rossella Indaco, Teo Bistoni, Dario Comini, Tam Huynh e Mauro Pintus in co-progettazione con ANS nelle persone di Marco Boneschi e della nostra direttrice Rosa Garofalo, con il supporto di Fondazione Giacomo Brodolini presso il Milano Luiss Hub for Maker and Students.
“Sherlock” è un oggetto con la funzione di un vero e proprio “concierge” elettronico, che permette a persone cieche o ipovedenti di ricevere informazioni utili sulla propria stanza d’albergo, indicazioni turistiche e molto altro attraverso audiodescrizioni. L’altro progetto è “Dobby”, realizzato all’interno dell’Unità Spinale Unipolare di Torino da Sara Modugno, Davide Massetti, Marco Bocca, Jan Berger, Yassine Er Rqaibi, Mario Lauro ed Elena Pescamona: si tratta di una soluzione su misura che permette a persone con problemi di presa di utilizzare forchetta e coltello. “Dobby” è stato sviluppato nell’ambito di Tech4Care, progetto di Hackability che ha portato alla realizzazione di tre laboratori di prototipazione all’interno delle tre Unità Spinali del Piemonte (Torino, Alessandria e Novara), dando la possibilità a designer, personale paramedico, studenti e studentesse provenienti da tutta Italia di progettare soluzioni per l’autonomia e per la cura insieme a persone con disabilità; Tech4Care, sostenuto da Fondazione CRT e da un’apposita campagna di crowdfunding, in tre anni ha portato alla realizzazione di oltre 35 nuove soluzioni e alla consegna di oltre 400 ortesi co-progettate e realizzate nei laboratori.